SPETTACOLI
La mia vita è un libro aperto
Letture dai racconti di Lucia Berlin
da un'idea di
Consuelo Battiston
regia e progetto sonoro
Gianni Farina
con
Consuelo Battiston
produzione
Menoventi/E production
I racconti di Lucia Berlin catturano frammenti di vita quotidiana di una donna dal percorso irregolare. La sua vita polimorfica si irradia nelle vicende e nei tratti delle protagoniste; sono donne che si confrontano con un lavoro precario e con la povertà, donne sole con i propri figli, madri che cercano uno spazio per poter vivere a modo proprio, senza dover rendere conto a nessuno se non a se stesse. Spesso pagano a caro prezzo la loro diversità. Queste figure lottano con la solitudine e con la dipendenza dall’alcol, ma riescono tuttatvia a conservare uno sguardo ironico e disincantato che gli consente di osservare il dettaglio dei rapporti umani e delle cose.
Nata e cresciuta in Alaska, Lucia Berlin si sposta freneticamente: Idaho, Washington, Montana, New York, El Paso. La troviamo ventenne ai confini con il Messico, già vedova. Tre matrimoni, quattro figli, una moltitudine di lavori, di incontri, di volti. Una vita complessa che viene restituita con lucidità e concretezza nei suoi scritti.
I pensieri scorrono rapidi, uno dietro all’altro, intrecciandosi alle pubblicità che si incontrano ad ogni angolo, alle strofe di qualche brano jazz; l’ambiente entra con prepotenza nella sfera percettiva e nel flusso dei pensieri dell’autrice.
Bandito ogni sentimentalismo, la schietta scrittura di Lucia Berlin offre l’affresco di un’America che ha tanto da confidarci. Dalla campagna di una città mineraria del West fino alle lavanderie a gettoni di Città del Messico, assistiamo alla lotta tenace di una donna delle pulizie, di un’infermiera, di una madre, di una grande artista, riconosciuta dal mondo troppo tardi.