Docile

di Gianni Farina e Consuelo Battiston
con Consuelo Battiston e Andrea Argentieri
regia Gianni Farina
immagine di Marco Smacchia
Organizzazione Maria Donnoli, Marco Molduzzi
Promozione e comunicazione Maria Donnoli
Produzione E production/Menoventi
in collaborazione con Masque teatro, progetto interregionale di residenze artistiche 2017
grazie a Ravenna Teatro, Teatro Due Mondi/Casa del Teatro, Flora Moretti, Giovanni Delvecchio, Paolo Banzola

Linda Barbiani non ha vinto ricchi premi alla lotteria della nascita; la dea bendata le ha assegnato umili origini, e nell’umiltà è cresciuta. I genitori le hanno lasciato in eredità un habitus maldestro e naïf, un marchio di origine che manifesta scarsa familiarità con la cultura e con il pensiero critico.

Linda ha imparato l’arte del non lasciare traccia, dell’accontentarsi, l’arte di quella remissività che le permette di passare inosservata e di non creare problemi a nessuno.
Un giorno l’Ufficio di Collocamento le consiglia di frequentare un corso di empowerment e in quel contesto incontra una persona che stimola la sua sensibilità e la sua fantasia: «esprimi un desiderio».
Qui comincia la nostra storia, una fiaba dei nostri tempi in cui anche i desideri degli sfigati possono avverarsi.

PROTECT ME FROM WHAT I WANT

La pièce narra la storia di un disagio sociale utilizzando un’alternanza tra diversi registri formali che intende testimoniare lo stordimento delle classi subordinate di fronte a uno scenario che sembra situato fuori dal loro intendimento.
La vita della protagonista si tinge di coincidenze dal sapore fantastico e grottesco; la numerologia e l’alchimia contaminano la quotidianità generando equivoche superstizioni che dominano l’universo della rassegnata protagonista.
Il Lavoro Precario accoglie con un sorriso la sua servile incompetenza, la Salute è minata dalla mancanza di consenso informato e dalle violazioni del rapporto fiduciario con il medico, gli Affetti sono miraggi idealizzati da una disposizione estetica ingenua e superficiale.
Tutta la sua esistenza è contrassegnata dal disagio e dalla cedevolezza che aggioga “chi gli ostacoli se li porta dentro”, la sua esistenza bovina sembra rispecchiare la nostra, che affrontiamo il secondo millennio ormai “poveri di fatto, borghesi nel cuore”.

Docile
Linda Barbiani hasn’t won great prizes at the Birth Lottery. The Goddess Fortune gave her humble beginnings and in humbleness she grew up. She inherited from her parents a clumsy and naive attitude, a birth mark she shows in her scarce confidence towards culture and critical thinking.
Linda learnt the art of leaving no trace, of making do, of being remissive, which allows her to go unnoticed and not to bother anyone.
One day at the Job Centre they recommend her to attend an empowerment course. There she meets someone who sparks her sensibility and imagination: «Make a wish».
Our story, a modern tale where even losers’ dreams can come true, starts here.

PROTECT ME FROM WHAT I WANT

This play tells the story of a social struggle. The alternation of different theatrical languages bears testimony to the stun of the subordinate classes in front of a scheme that lies beyond their understanding.
The life of the protagonist is suffused of fantastical and grotesque coincidences; her everyday life gets contaminated by numerology and alchemy which generate ambiguous superstitions that end up dominating her world.
Precarious Employment greets smilingly her servile incompetence, Health is undermined by the lack of informed consensus e by the violations of the trust between doctor and patient, Affections are idealized illusions generated by her naïve and superficial mindset.
Her entire existence is marked by the uneasiness and pliability that yokes “those who carry the obstacles with them”. Her bovine life seems to reflect ours as we face the second millennium “effectively poor, bourgeois at heart”.

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