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Perdere la faccia

Maria Dolores Pesce | 

Dramma.it | 

21/05/2013

Spettacolo della Compagnia “Menoventi” in collaborazione con Daniele Ciprì che cura anche la regia da una sceneggiatura (e non a caso è usato un linguaggio cinematografico) di Consuelo Battiston, Gianni Farina e Alessandro Miele (fondatori nel 2005 del gruppo). In scena Consuelo Battiston, Alessandro Miele e Rita Felicetti. Intrigante e tragi-comica riflessione più che sul teatro sulla finzione che del teatro è fondamento, finzione vista come mezzo per la ricerca della sincerità che, non sempre anzi quasi mai, si declina lì con la verità o la realtà. Spiace raccontarne gli elementi costruttivi e sintattici perché è nel loro di-svelamento contingente che si realizza e percepisce il senso dell’operazione drammaturgica di Ciprì e dei Menoventi (- 20 è la temperatura di casa nostra al rovescio ci tengono a precisare), perché è nel rovesciamento che si realizza il riscatto della finzione-menzogna in sincerità. Basti dire che la piéce ruota intorno ai meccanismi della presentazione di un corto-metraggio, modalità che inevitabilmente attiva aspettative forti, apparentemente smentite ma in realtà solidamente confermate. Il sapiente uso di tecniche recitative alienanti nella ripetizione tecnica e nell’uso-abuso del luogo comune, produce comunque resistenze e frizioni che scatenano ilarità e coinvolgono il pubblico che partecipa e supporta spontaneamente l’evento mentre questo si evolve in scena. Una menzione per i protagonisti, tutti molto bravi, per la coerente gestione dello spazio vuoto e mobile e per i movimenti recitativi, spesso inaspettati e comicamente spiazzanti come nelle corde di Ciprì.