11 maggio11 may11 mai

liberamente tratto dall’opera di Luciano Bianciardi

di Gianni Farina e Angelo Romagnoli
con Angelo Romagnoli, Rita Felicetti, Claudia Pinzauti
suono in live electronics Stefano De Ponti
costumi Marco Caboni
regia Gianni Farina

una produzione La Corte Ospitale
con il sostegno del Comune di Siena
e Fondazione Toscana Spettacolo

“La missione mia era ben altra”.

Questa è la storia di un rivoluzionario che si trasferisce nella grande città per vendicare i compagni morti sul lavoro. Per sfortuna e indolenza rinuncerà all’attentato e finirà assediato nel proprio appartamento a contare gli spiccioli per arrivare a fine mese. La metropoli del miracolo economico lo mastica e lo sputa nella schiera infernale dei superflui, condannati a difendere l’inutilità del proprio lavoro culturale.

Precario, condannato a scrivere venti cartelle al giorno, in una notte d’incubo fa un bilancio impietoso della propria esistenza. Decide che, scrivendo una grande opera, può fare giustizia per i suoi compagni. Ha bisogno di evocare grandi potenze. Questo Faust all’italiana e il suo Mefistofele iniziano un viaggio onirico in cui si vende l’anima firmando un ambiguo Contratto sociale. Le clausole sono scritte in piccolo.E così il rivoluzionario si integra e accetta le regole del vivere comune, rifugiandosi tra le braccia del sonno e le gambe della sua compagna.

Tratto dal capolavoro di Luciano Bianciardi, La Vita Agra è il romanzo in cui più generazioni trovano la loro paura del presente e del futuro e in cui riconoscono la loro incapacità di agire sullo stato delle cose.

Per la prima volta Angelo Romagnoli e Gianni Farina, incrociano i loro percorsi artistici in un lavoro di restituzione teatrale di un capolavoro della letteratura del ‘900.
La Vita Agra è la seconda tappa del Progetto Bianciardi iniziato con la messa in scena di Non leggete i libri, fateveli raccontare.Dé-livrance is the performative component of a project build as a diptych, including this short performative play and a drama (“Hamlet ou la fête pendant la peste”), both linked by the same aim: the questions of power, action or absence of action.

The project aroused from a series of research residences in Bruxelles (Belgium), Ravenna (Italy), Esch-sur-Alzette (Luxembourg) from January to July 2011, were the company organized artistic workshops with invited artists.

During each workshops, Pardes Rimonim has invited artists from the cities where the company had settled for a couple of weeks. Each time, the artistic cooperation led to the creation of short artistic forms, offered live to the audience as the result of the workshop. Pardes Rimonim believes in the artistic benefits of such approach, by opening creativity to new territories, promoting art cooperation and developing working space founded in research and experiment.

The project embodies the questions Pardes Rimonim aims at addressing: how can artists
endorse a role in the city, how can they contribute to the collective thought?

At the end of the perfomrance:
presentation of “Numèro 0/1 Discorso Pubblico”
a review curated togheter by Fanny & Alexander and Pardès Rimonim
with Pardès Rimonim and Fanny & Alexander